È assolutamente necessario limitare il consumo di carne rossa per ridurre il rischio di tumori all’intestino. Questo è quanto emerge da uno studio basato sull’analisi di 24 ricerche, realizzate negli ultimi anni, che hanno esaminato le correlazioni tra alimentazione, peso corporeo, attività fisica svolta e sviluppo del cancro al colon o di altri tipi di tumore che colpiscono l’intestino.
Lo studio, inserito nel progetto “Continuous Update Project” (CUP), è stato diretto dal dottor Alan Jackson ed è stato supervisionato dal World Cancer Research Fund e dall’American Institute for Cancer Research.
Lo studio, inserito nel progetto “Continuous Update Project” (CUP), è stato diretto dal dottor Alan Jackson ed è stato supervisionato dal World Cancer Research Fund e dall’American Institute for Cancer Research.
I ricercatori hanno preso in esame gli effetti provocati sull’organismo sia dal consumo di carni rosse (bovine, caprine e suine) sia dal consumo di carni lavorate. Per carni lavorate, specificano gli autori dello studio, si intendono quegli alimenti che, per poter essere mantenuti a lungo termine, necessitano di conservanti oppure di un processo di affumicatura o di salatura (quindi insaccati, wurstel e alcuni tipi di salsicce).
Stando ai documenti esaminati, consumando mediamente 100 grammi di carne rossa al giorno, il rischio di sviluppare una neoplasia salirebbe del 17%. La percentuale salirebbe al 36% se si consuma un etto al giorno di carni lavorate.
Le cause del legame tra consumo di carne rossa e rischio di sviluppare il cancro sono ancora poco chiare. Tuttavia, secondo alcuni esperti, l’emoglobina e la mioglobina, di cui le carni rosse sono ricche, potrebbero dare avvio a processi che portano alla formazione di composti cancerogeni nell’intestino. Secondo altri studiosi, le sostanze dannose verrebbero invece sprigionate durante la cottura.
Il dottor Jackson afferma che questo studio ha evidenziato il fatto che molti casi di tumori intestinali non sono affatto inevitabili, e che le persone potrebbero ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa terribile patologia apportando delle semplici modifiche al proprio stile di vita.
Il primo suggerimento fornito dagli esperti è categorico: per prevenire il cancro al colon, è necessario ridurre il consumo di carni rosse e cercare di evitare quanto più possibile le carni lavorate.
La quantità massima consigliata dagli autori della ricerca è di 500 grammi di carne rossa cotta a settimana, ovvero 5/6 porzioni medie. E, tenendo presente che un consistente consumo di carni rosse incrementa anche la possibilità di andare incontro a patologie coronariche, le buone ragioni per mettere immediatamente in pratica il suggerimento degli esperti non mancano.
La quantità massima consigliata dagli autori della ricerca è di 500 grammi di carne rossa cotta a settimana, ovvero 5/6 porzioni medie. E, tenendo presente che un consistente consumo di carni rosse incrementa anche la possibilità di andare incontro a patologie coronariche, le buone ragioni per mettere immediatamente in pratica il suggerimento degli esperti non mancano.
I dati analizzato confermano, inoltre, che un’alimentazione ricca di fibre e un’attività fisica regolare rappresentano il modo migliore per ridurre il rischio di insorgenza di un tumore intestinale.
Lo studio diretto dal dottor Jackson contribuisce a stabilire un legame definitivo tra l’elevata quantità di carne rossa presente nella propria dieta e il rischio di cancro al colon. Solo alcuni anni fa, tale legame era considerato soltanto probabile, prima che diversi studi scientifici lo mettessero in evidenza.
Uno degli studi più importanti tra quelli che hanno confermato la pericolosità delle carni rosse è lo ‘European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition’, finanziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e basato sull’analisi delle abitudini alimentari di oltre 500 mila cittadini europei. Questo studio, oltre a stabilire che i maggiori consumatori di carni rosse erano anche i soggetti più esposti al rischio di tumore al colon, ha esaminato anche le conseguenze del consumo di carni bianche e di pesce sul nostro organismo.
Stando alle conclusioni di questa indagine, le carni bianche non avrebbero alcuna influenza sul rischio di tumore all’intestino, mentre un buon consumo di pesce avrebbe addirittura effetti preventivi nei confronti delle neoplasie intestinali.
Stando alle conclusioni di questa indagine, le carni bianche non avrebbero alcuna influenza sul rischio di tumore all’intestino, mentre un buon consumo di pesce avrebbe addirittura effetti preventivi nei confronti delle neoplasie intestinali.
Tratto da megliosapere.info - articolo di Giuseppe Iorio
Nessun commento:
Posta un commento